«Baccanti» di Euripide in prima nazionale al Teatro Palladium
Archiviozeta tra teatro, natura e danza Bharatanatyam

Il 4 aprile 2025 al Teatro Palladium di Roma va in scena la Prima Nazionale di Baccanti di Euripide, il nuovo allestimento firmato archiviozeta, compagnia teatrale tra le più innovative e politiche della scena europea contemporanea. Un evento attesissimo che segna il ritorno della compagnia nella Capitale, dopo anni di ricerca artistica in luoghi non convenzionali.
Tra origini indiane del culto dionisiaco e natura selvaggia: il nuovo allestimento di archiviozeta
Al centro di questa rilettura radicale del capolavoro di Euripide c’è il culto dionisiaco ricondotto alle sue origini indiane, in un dialogo profondo tra mito, natura e spiritualità. Temi come il doppio, l’identità fluida, il ribaltamento dei ruoli e il rapporto con l’ambiente si intrecciano a una messa in scena potente e simbolica.
L’uso della danza classica indiana Bharatanatyam, guidata dalla maestra Giuditta de Concini, e la musica contemporanea dal vivo composta da Patrizio Barontini, creano un linguaggio scenico unico: una partitura corporea e sonora che attraversa epoche e culture, fondendo tradizione orientale e modernità occidentale.
Un teatro site-specific che arriva finalmente in scena
Dopo il debutto nel 2023 a Villa Aldini di Bologna e un secondo allestimento nella navata barocca dell’ex chiesa di San Mattia, Baccanti arriva per la prima volta in un teatro vero e proprio. Questo passaggio rappresenta una sfida e un’evoluzione nel percorso artistico di archiviozeta, da sempre legata a spazi site-specific, come archivi storici, biblioteche, istituti medici e monumenti commemorativi.
«Baccanti», un cast giovane per un mito eterno: Dioniso come simbolo del nostro tempo
Guidati da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, un gruppo di giovani attrici e attori dà nuova vita a Baccanti, uno dei testi fondamentali del teatro antico. Dioniso, dio del teatro, della metamorfosi e della natura, viene interpretato da due performer contemporaneamente, simbolo della sua natura duplice, androgina e mutevole. Il coro femminile è invece affidato a attori uomini, mentre Penteo è incarnato da un’attrice che interpreta un uomo travestito da donna, in un gioco di specchi e inversioni identitarie.
Il teatro come rito e riflessione sul reale
Con questa messa in scena, archiviozeta propone una riflessione profonda sulla visione, sull’illusione e sulla manipolazione della realtà, affrontando i temi più urgenti della contemporaneità attraverso il linguaggio poetico e rituale del teatro. Una proposta che unisce estetica e politica, memoria e spiritualità, radicandosi nel presente con sguardo visionario.
Dialogo filosofico post-spettacolo
A seguire, è previsto un incontro con il pubblico insieme ai registi e a due importanti studiosi Paolo Pecere, docente di Storia della Filosofia all’Università Roma Tre e autore del libro Il dio che danza. Viaggi, trance, trasformazioni (Nottetempo, 2021)
Riccardo Chiaradonna, docente di Storia della filosofia antica all’Università Roma Tre
Prossimi appuntamenti: La montagna incantata di Thomas Mann
In attesa della prima romana, archiviozeta sarà al Teatro Arena del Sole di Bologna il 22 e 23 marzo con La montagna incantata, tratto dal romanzo di Thomas Mann, in forma di maratona teatrale. Un evento speciale che celebra i 150 anni dalla nascita e i 70 dalla morte dello scrittore tedesco.
Chi è archiviozeta
Fondata nel 1999 da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, dopo l’esperienza con Luca Ronconi, archiviozeta si è distinta per un teatro politico, rigoroso e immersivo. Dal 2003 mette in scena grandi testi classici di Eschilo, Sofocle, Shakespeare, Pasolini, Dostoevskij e Thomas Mann, privilegiando scenari carichi di senso simbolico come il Cimitero militare germanico del Passo della Futa. Nel 2024 ha ricevuto il Premio Ubu Speciale, dopo aver vinto il Premio Rete Critica nel 2014.
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