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Attraversamenti pedonali rialzati: ecco dove e come possono essere realizzati

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 25 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Dopo anni di confusione in materia, le «Linee guida per la progettazione e realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati nel territorio di Roma Capitale» hanno omologato i criteri per installare questo tipo di dissuasori della velocità in ogni municipio della città

Gli attraversamenti pedonali rialzati illustrati nella delibera capitolina
Gli attraversamenti pedonali rialzati illustrati nella delibera capitolina

Dopo anni di confusione in materia, le «Linee guida per la progettazione e realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati nel territorio di Roma Capitale» hanno omologato i criteri per installare questo tipo di dissuasori della velocità in ogni municipio della città. Se fino a questo momento non esisteva una normativa chiara di riferimento e realizzare le strisce rialzate incontrava diversi ostacoli, soprattutto da chi sosteneva ad esempio che non fossero compatibili con il passaggio degli autobus per questioni di pure divergenze interpretative delle norme, adesso la delibera diventata esecutiva lo scorso 13 gennaio e inserita nel regolamento viario di Roma segna un punto di svolta in tema di sicurezza stradale.


La differenza con i dossi artificiali

Il testo infatti punta a fare chiarezza sulle reali possibilità di realizzare gli attraversamenti pedonali rialzati, a partire dalla loro differenziazione con i dossi artificiali, i cui casi di utilizzo sono identificati dalla legislazione italiana. L'esecuzione delle strisce rialzate, al contrario, non è imposta né impedita da alcuna norma vigente. Esiste inoltre una nota del 2001 con cui il ministero dei Lavori pubblici chiarisce che «gli attraversamenti pedonali rialzati non vanno considerati come dossi o rallentatori di velocità così come definito anche dall’art 179 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, perché la loro geometria è in genere diversa da quanto previsto dalla norma richiamata», viene sottolineato nella delibera capitolina.


Dove possono essere realizzati gli attraversamenti pedonali rialzati

Ma dove possono essere realizzati gli attraversamenti pedonali rialzati? «Preferibilmente - è scritto nel testo - su strade di tipologia “E” o “F” (ovvero le strade urbane di quartiere o le strade locali, ndr), ove il limite di velocità sia inferiore o uguale a 50 chilometri orari. La lunghezza trasversale non deve superare le due corsie. Nel caso in cui sia di lunghezza maggiore, ogni due corsie deve essere presente un’isola salvagente che interrompe l’attraversamento a tutela dei pedoni».


Nelle linee guida viene anche definita «opportuna» l'installazione delle strisce rialzate «nelle immediate vicinanze e sui percorsi preferenziali verso istituti scolastici, monumenti, musei, servizi pubblici, parchi, luoghi di aggregazione sociale». E ancora, «nelle situazioni di mobilità dove è presente un notevole flusso di pedoni e nei luoghi caratterizzati da storico di incidentalità e/o di scontri stradali coinvolgenti pedoni, con o senza esito mortale». In ogni caso, gli attraversamenti rialzati devono avere una distanza di almeno 100 metri l'uno dall'altro.


L'altezza degli attraversamenti pedonali rialzati

Per quanto riguarda l'altezza degli attraversamenti pedonali rialzati, «deve essere in continuità con i percorsi pedonali ovvero con i marciapiedi a cui l'attraversamento si congiunge» e «non potrà essere inferiore a 7 centimetri». Dal momento che, per decreto ministeriale e secondo il regolamento viario di Roma Capitale, l'altezza massima dei marciapiedi capitolini è di 15 centimetri dal piano dell'asfalto, ne consegue che le strisce rialzate devono avere un'altezza compresa tra i 7 e i 15 centimetri. Come ulteriore parametro, il documento sottolinea che «le evidenze nazionali e internazionali confermano che un'altezza dell'attraversamento pedonale rialzato, in continuità con il marciapiede, di 10-15 centimetri rispetto al piano stradale, costituisce un adeguato compromesso tra le esigenze dei pedoni e quelle degli automobilisti».


Le differenze tra le strade con o senza bus

Le differenze tra le strade in cui passano i bus e quelle transitate solo dai veicoli privati stanno nella pendenza e nella lunghezza della rampa e nella lunghezza della piattaforma. «Per quanto riguarda la pendenza della rampa dell'attraversamento, occorre adottare lo standard del 10 per cento, in linea con gli altri comuni italiani che hanno già adottato questa infrastruttura. Può essere, invece, prevista la pendenza del 7 per cento se l'attraversamento si trova lungo itinerari del trasporto pubblico».


Anche la lunghezza della rampa cambia seconda dei bus: almeno 1,5 metri dove non passano i mezzi pubblici, almeno 2,20 dove passano. Infine la lunghezza della piattaforma: «Per le strade dove non transitano abitualmente mezzi di trasporto pubblico collettivo, la lunghezza ottimale della piattaforma è di 5 metri. Tale lunghezza è compatibile con il transito dei mezzi di soccorso. Laddove invece transitano abitualmente mezzi di trasporto pubblico collettivo, la lunghezza ottimale è di 10 metri».

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