Atterrato a Ciampino l'aereo con 10 bambini di Haiti adottati da famiglie italiane
L’operazione è stata condotta non appena sono state ripristinate le condizioni di sicurezza, al fine di evitare che le bande criminali mettessero a rischio il trasferimento
È atterrato all'aeroporto militare di Ciampino il volo che ha portato in Italia dieci bambini di Haiti adottati da famiglie italiane. Ad accoglierli, tra gli altri, il ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.
L'operazione
A gestire il trasferimento dei bambini nel nostro Paese è stato il governo italiano, visto che le famiglie, per ragioni di sicurezza legate alla grave situazione in corso nella nazione caraibica, in piena crisi politica, di sicurezza e umanitaria , non avevano potuto lasciare le loro residenze.
I bambini attendevano da mesi di potersi congiungere alle loro famiglie italiane, con le quali avevano avuto soltanto contatti in videochiamata. Il decollo dei bambini e del personale che li assiste è avvenuto da alcune ore ed è arrivato nella mattinata di oggi, all'aeroporto militare di Ciampino, con un volo messo a disposizione dai Servizi di Sicurezza.
Il trasferimento è stato permesso dall'azione collaborativa di Aise, dell'Unità di crisi della Farnesina, il ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, dell'ambasciata d'Italia a Santo Domingo, del Consolato Onorario a Port Au Prince e e della Commissione per le adozioni internazionali.
Le parole della Roccella
«Oggi è una di quelle giornate che valgono l'impegno politico di una vita. Dieci bambini sono arrivati da Haiti, strappati agli orfanotrofi e alla guerra civile, per abbracciare le famiglie italiane che li hanno adottati e che aspettavano con ansia di accoglierli». Ha scritto la ministra per la Famiglia, la Natalità, e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, in un post su Facebook.
Poi ha spiegato che «con Vincenzo Starita, straordinario vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali che ho l'onore di guidare, siamo andati a Ciampino ad attenderli, insieme a tutti coloro con i quali è stato condotto questo gioco di squadra a lieto fine, a cominciare dall'Aise e dall'Unità di crisi della Farnesina».
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