Associazioni Esquilino: «No alle cancellate in viale Pretoriano»
Aggiornamento: 24 set
Il maxi-sgombero della tendopoli di viale Pretoriano ha sollevato critiche anche dei residenti dell'Esquilino
Dopo il maxisgombero all'alba di questa mattina in viale Pretoriano, alcune associazioni del terzo settore e comitati civici si sono espressi contro l'operazione congiunta del Campidoglio, di Ama e Polizia locale: «Il Polo civico dell'Esquilino, realtà associativa che aggrega oltre quaranta associazioni che operano sul territorio, esprime la sua totale contrarietà rispetto a quanto avvenuto questa mattina, in viale Pretoriano - così il Polo in una nota scritta -. Il maxisgombero, paventato nelle settimane scorse e contro il quale il Polo aveva da subito espresso totale e assoluta contrarietà, fornendo un elenco dettagliato di soluzioni alternative per restituire dignità alle persone e al quartiere, rappresenta - viene sottolineato - l'ennesimo atto prevaricatorio di un modo di fare politica che sembra non conoscere più il significato di accoglienza e solidarietà e che agisce sull'onda di paure immotivate, una politica incapace di distinguere i bisogni delle persone dalla criminalità, una politica senza aderenza con il territorio, incapace, forse, o comunque senza volontà di ascolto. Temiamo - prosegue il Polo civico dell'Esquilino - che lo sgombero di oggi sia l'assaggio di quello che avverrà , l'installazione delle cancellate, che il Polo non accetterà passivamente, e contro le quali non smetterà mai di chiedere un passo indietro»
Una delegazione del Polo Civico ora è «per strada vicino a ragazzi che se prima avevano poco, ora hanno niente, si cercano zaini, indumenti, scarpe. Tutto è stato buttato nel macero dell'incuria e dell'indifferenza. Perché la dignità, in questa città, si spazza via più velocemente della carta».
Sono settimane, fanno sapere i cittadini che fanno parte del Polo nella loro nota, che pubblicamente hanno richiesto l'apertura di un tavolo di concertazione con il Comune e con il I Municipio sul tema dell'accoglienza: «Un tavolo - precisano - che potesse rappresentare l'inizio di un percorso condiviso e costruttivo da compiere e costruire insieme, associazionismo e istituzioni. La richiesta - concludono - è caduta nel vuoto e al contrario le operazioni di ostilità hanno subito una netta accelerazione»-
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