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Edoardo Iacolucci

Da «Architettura instabile» al «Bulgari Prize», le nuove mostre al Maxxi

«Architettura Instabile» dal 25 ottobre 2024, la mostra che esplora movimento nell'architettura attraverso progetti dinamici e interattivi. Dal 25 ottobre la quarta eidzione del Bulgari Prize

Da «Architettura instabile» al «Bulgari Prize», le nuove mostre al Maxxi
Monia Ben Hamouda, Theology Of Collapse (Musa)

La mostra a cura dello studio Diller Scofidio + Renfro dal titolo "Architettura instabile”, che indaga e approfondisce il movimento come proprietà interna dell'architettura, il focus dedicato all'iconica Torre Velasca dei Bbpr e infine le opere dei finalisti del Maxxi Bulgari prize, Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw.

Tutto questo, nell'ambito della programmazione del Maxxi Architettura e Design contemporaneo.


"Architettura instabile", al Maxxi

"Architettura instabile" è un progetto a cura dello studio newyorchese Diller Scofidio + Renfro (DS+R). L’esposizione, che sarà aperta dal 25 ottobre 2024 al 16 marzo 2025, si concentra sull'applicazione del movimento nell'architettura, spingendo i visitatori a riflettere su come le strutture possano non solo essere abitate, ma anche interagire e adattarsi all'ambiente circostante.


«La stagione espositiva 2024 del Maxxi - spiega Emanuela Bruni, consigliera reggente della Fondazione Maxxi -, è stata inaugurata all'insegna di grandi e prestigiose collaborazioni. Questa volontà programmatica viene onorata dalla presenza dello studio Diller Scofidio + Renfro, un nome di straordinario rilievo nel panorama dell'architettura e dell'arte mondiale e pietra miliare della contemporaneità. È un onore - continua Bruni - essere qui insieme oggi ad inaugurare questo progetto che offre a tutti noi l'occasione di approfondire un capitolo inconsueto dell'architettura».

Alla presentazione anche Lorenza Baroncelli, direttrice Maxxi Architettura e Design contemporaneo: «Restless Architecture/Architettura Instabile è una mostra-manifesto della nuova stagione del Maxxi, impostata sulla collaborazione con uno dei nomi più interessanti della cultura architettonica internazionale, lo studio DSRNY. Elizabeth Diller, che per la prima volta è stata invitata sia a curare che a progettare una mostra al Maxxi, indaga il tema del movimento in architettura attraverso la selezione di progetti tra il 1882 e il 2024, messi in scena attraverso un allestimento mobile, una danza che coinvolge attivamente il visitatore».


Il tema del movimento nell'architettura

Il fulcro della mostra è l’idea di movimento come proprietà fondamentale dell'architettura, che non si limita più a essere statica e immutabile, ma diventa parte di un dialogo fluido con l'ambiente e le persone che la vivono. "Architettura Instabile" propone un nuovo modo di guardare alle costruzioni, portando il visitatore in un viaggio attraverso progetti che sfidano l'idea di architettura tradizionale.

L'esposizione è stata concepita per mettere in scena architetture capaci di muoversi, reagire agli stimoli esterni e cambiare forma. Non si tratta solo di estetica, ma di un vero e proprio cambio di paradigma che tocca l'arte, la tecnologia e le dinamiche sociali. L'obiettivo è indagare come l'architettura possa evolversi per stare al passo con i rapidi cambiamenti del mondo contemporaneo.


Progetti iconici e architetture in movimento

Tra i progetti esposti, il pubblico potrà ammirare alcune delle opere più celebri di Diller Scofidio + Renfro, come il famoso The Shed di New York, insieme a progetti storici come la Nakagin Capsule Tower di Kisho Kurokawa. Saranno presenti anche opere visionarie come il Fun Palace di Cedric Price. L'architettura diventa così un’entità mobile e adattiva, capace di rispondere ai cambiamenti tecnologici, sociali ed economici.


Uno degli esempi più interessanti è l'ufficio gonfiabile progettato da Hans Hollein, il Mobile Office, che offre un modo di lavorare completamente nuovo e portatile. Altri progetti come Instant City del collettivo Archigram e l’Ark Nova Concert Hall progettato da Anish Kapoor in collaborazione con Arata Isozaki, rappresentano ulteriori esempi di come l'architettura possa trasformarsi e adattarsi ai bisogni degli utenti.


Allestimento cinetico, un'esperienza immersiva

Non solo i progetti esposti sono dinamici: anche l’allestimento della mostra, curato dagli stessi DS+R, è pensato come una coreografia cinetica. Tende mobili si muovono all'interno della galleria, ridefinendo continuamente lo spazio e offrendo al visitatore nuove prospettive. Questo approccio rende la visita un’esperienza interattiva e immersiva, dove il movimento diventa parte integrante del percorso espositivo.


Il contributo di Elizabeth Diller e la sfida all'architettura tradizionale

Elizabeth Diller, co-fondatrice di Diller Scofidio + Renfro, è la curatrice e progettista della mostra. Per la prima volta coinvolta sia nella curatela che nella progettazione di un’esposizione al MAXXI, ha voluto affrontare il tema del movimento in architettura come una sfida alla concezione tradizionale di stabilità. "La stabilità non è sempre una virtù per l'architettura", ha affermato Diller, sottolineando come il mondo contemporaneo sia in continua trasformazione, con rapidi cambiamenti politici, economici e climatici. In questo contesto, l'architettura statica può diventare un limite, mentre le strutture capaci di adattarsi sono quelle che riescono a rispondere alle esigenze del nostro tempo.


Maxxi, la quarta edizione del Bulgari Prize

La quarta edizione del «Maxxi Bvlgari Prize» vede protagonisti Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw, con tre opere site-specific create appositamente per l'occasione. La mostra, curata da Giulia Ferracci, si svolge nella sala Gian Ferrari del Maxxi dal 25 ottobre 2024, concludendosi nel 2025 con l'annuncio del vincitore, la cui opera entrerà nella collezione permanente del museo. I finalisti sono stati selezionati da una giuria internazionale di esperti d'arte contemporanea. Per la prima volta, è stato introdotto il «Maxxi Bvlgari Prize for Digital Art», assegnato a Roberto Fassone per un progetto che esplora il rapporto tra intelligenza artificiale e creatività.


Omaggio del Maxxi alla Torre Velasca di Milano

La terza mostra sarà su Torre Velasca. Icona milanese e simbolo del miracolo economico, ha segnato lo skyline di Milano durante la ricostruzione postbellica.


La mostra dedicata all'edificio si concentra sui materiali d'archivio, con grafici, fotografie e documenti che ne illustrano la storia, dalle prime fasi progettuali fino all'inizio del cantiere. Articoli di giornale, riviste e scatti di fotografi contemporanei offrono uno sguardo sulla critica e sulle vicende successive alla sua costruzione. Attualmente, la Torre è al centro di un importante progetto di restauro e rigenerazione urbana.



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