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Apre al traffico il nuovo ponte dell'Industria, ora possono passare anche gli autobus. I residenti: «Siamo felicissimi»

Camilla Palladino

Dopo 19 mesi di chiusura (da luglio 2023) e 18 milioni di euro investiti (13 di fondi giubilari e 5 del Campidoglio), è stata inaugurata nella tarda mattinata di giovedì 20 marzo l’infrastruttura realizzata da Anas, completamente rinnovata

Il nuovo ponte dell'Industria e, in alto a sinistra, l'apertura al traffico durante la cerimonia di inaugurazione (La Capitale)
Il nuovo ponte dell'Industria e, in alto a sinistra, l'apertura al traffico durante la cerimonia di inaugurazione (La Capitale)

Riapre al traffico il nuovo ponte dell’Industria. Dopo 19 mesi di chiusura (da luglio 2023) e 18 milioni di euro investiti (13 di fondi giubilari e 5 del Campidoglio), è stata inaugurata nella tarda mattinata di giovedì 20 marzo l’infrastruttura realizzata da Anas, completamente rinnovata. La carreggiata è stata ampliata di oltre due metri (da 5,5 a 8) per realizzare due passerelle ciclopedonali laterali (una è ancora in fase di realizzazione e sarà completata nelle prossime settimane) e la capienza del cosiddetto «ponte di Ferro» è stata aumentata a 26 tonnellate per consentire per la prima volta il passaggio degli autobus.


Entro l'estate l'installazione di ringhiere e arconi

Al completamento delle operazioni mancano ancora le ringhiere (al momento sono stati posizionati dei new jersey) e gli arconi storici, il cui restauro è in corso e che saranno collocati «entro l'estate», ha assicurato l'amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, durante l'inaugurazione. Nel frattempo, tuttavia, «era importante riaprire il ponte al traffico», ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri, ricordando anche che questa «è una di quelle opere che senza il "metodo Giubileo" non si sarebbe potuta realizzare così velocemente».


Gualtieri: «Un intervento straordinario»

Come ha sottolineato il primo cittadino nel corso dell'evento, infatti, i lavori per realizzare il nuovo ponte dell'Industria hanno rappresentato «un intervento straordinario per complessità, ingegneristica e tempi di realizzazione». Innanzitutto per la storicità e la grandezza dell'infrastruttura, un'opera architettonica del 1862-63 lunga 130 metri, composta da 50mila bulloni a testa tonda, e posizionata tra via del Porto Fluviale e via Antonio Pacinotti, e in secondo luogo perché il 2 ottobre 2021 era stato devastato da un incendio. Dopo il rogo era stato riaperto in via provvisoria (ma destinato a essere chiuso nel 2026) per consentire il transito veicolare con l'esclusione dei veicoli con carico superiore a 3,5 tonnellate.


Il primo passaggio di un autobus sul nuovo ponte dell'Industria

Il primo viaggio dell'autobus 96 sul nuovo ponte dell'Industria (La Capitale)
Il primo viaggio dell'autobus 96 sul nuovo ponte dell'Industria (La Capitale)

A quel punto, ha raccontato Gualtieri, «avevamo due alternative: restaurare alla meno peggio il ponte bruciato, consentendo il passaggio solo di alcuni veicoli, e tra questi non ci sarebbero stati gli autobus che già prima non passavano. Oppure potevamo chiuderlo del tutto. Abbiamo fatto però una scelta ambiziosa, costruendo un nuovo ponte. Tecnicamente è stato un anno di lavoro, un’opera che ha pochi eguali». Dopo il taglio del nastro il sindaco è andato alla nuova fermata Pacinotti per prendere il bus della linea 96 e attraversare per la prima volta il ponte. Sull'infrastruttura passerà anche il 780.


Salvini: «Con i ponti cerchiamo di unire»

Alla cerimonia di apertura erano presenti, tra gli altri, il presidente di Ferrovie dello Stato Italiano Tommaso Tanzilli, l'amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme, l'assessora capitolina ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha colto la palla al balzo per tirare in ballo il ponte sullo Stretto di Messina e la polemica sul riarmo dell'Europa: «Ho incontrato il governatore Occhiuto (Roberto, presidente della Regione Calabria, ndr) per un ponte più lungo, circa tre chilometri, per unire Sicilia e Calabria. Stiamo cercando di unire e avvicinare l'Italia. Abbiamo record di ponti e gallerie da mettere in sicurezza, spero che una parte del denaro pubblico venga speso per tali opere, perché non credo che vada utilizzato per armi e missili».


I commenti dei presidenti dei municipi VIII e XI Ciaccheri e Lanzi

Il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri (La Capitale)
Il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri (La Capitale)
Il presidente dell'XI municipio Gianluca Lanzi (La Capitale)
Il presidente dell'XI municipio Gianluca Lanzi (La Capitale)

Hanno partecipato anche monsignor Graham Bell, sottosegretario del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, il presidente di Anas Giuseppe Pecoraro, e i minisindaci dei municipi VIII e XI, rispettivamente Amedeo Ciaccheri e Gianluca Lanzi. «È un ponte che serve questo, è sempre servito nel '900 a tenere insieme la città, a cucire le comunità locali. Ed è quello che avviene oggi con un'operazione che amplia il trasporto pubblico locale. Ci sono ponti più grandi che non servono a questo Paese, mentre queste sono lo opere di cui abbiamo bisogno», ha detto a La Capitale Ciaccheri, in risposta alle parole del ministro Salvini. Mentre ha sottolineato a La Capitale Lanzi: «Il nuovo ponte si porta dietro due nuove linee che collegano i quartieri dell'XI municipio all'altra sponda del Tevere, e soprattutto a piazzale dei Partigiani alla metro B. Un collegamento che non è mai esistito».


Le reazioni dei primi cittadini sul nuovo ponte dell'Industria

Il passaggio dei primi residenti sulla passerella ciclopedonale del nuovo ponte dell'Industria (La Capitale)
Il passaggio dei primi residenti sulla passerella ciclopedonale del nuovo ponte dell'Industria (La Capitale)

I cittadini sono arrivati a decine per assistere alla riapertura del ponte, una delle opere più attese tra gli interventi giubilari. Erano impazienti di percorrere la passerella a piedi e in bici. Le prime reazioni sono di entusiasmo: «Prima per fare 100 metri dovevo fare tutto il giro. Sono contentissimo», dice a La Capitale un residente di Portuense. «La mattina impiegavo 20 minuti in più quando era chiuso», gli fa eco un altro. Tra le novità più apprezzate la possibilità di passeggiare in sicurezza: «Lo aspettavamo da tempo», oppure «Ora si cammina più "leggeri"», sono i commenti. Fondamentale anche il collegamento tra Marconi e Ostiense: «Abito a Ostiense e quest'altra parte di città era praticamente tagliata fuori per me», racconta una ragazza. «Siamo felicissimi - aggiunge un'altra abitante di Portuense, arrivata in bicicletta - da settimane non si parlava d'altro».

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