Approvato il nuovo regolamento sui dehors: come cambiano i parametri per mettere i tavoli fuori da bar e ristoranti
Aggiornamento: 2 giorni fa
Il nuovo regolamento per l'occupazione di suolo pubblico (osp) per bar e ristoranti è stato approvato dall'assemblea capitolina giovedì 6 marzo dopo un lungo confronto

Limitazioni nelle zone più centrali e congestionate della città, ampliamenti nelle aree più esterne in cui le attività di somministrazione fanno da motore per lo sviluppo economico locale. Il nuovo regolamento per l'occupazione di suolo pubblico (osp) per bar e ristoranti approvato dall'assemblea capitolina giovedì 6 marzo dopo un lungo confronto tra tra assessorati, dipartimenti e municipi, che ha visto il coinvolgimento anche delle associazioni di categoria e dei comitati di quartiere, divide la città in tre ambiti: sito Unesco, città storica e suburbio.
Le tre zone di Roma
In sostanza, l'ampiezza dei dehors dipenderà dalla posizione dell'esercizio commerciale: nel sito Unesco i tavolini potranno occupare spazio pari a un terzo della metratura interna (esclusi i magazzini), nella città storica pari a due terzi, nel suburbio pari a tre terzi. In più, al di fuori della fascia verde, i locali potranno avere spazi esterni pari fino a sei quinti dei loro interni. Parametri che aumentano nelle aree pedonali. Quindi nel sito Unesco le attività potranno richiedere fino a due quinti, nella zona denominata T5 della città storica (cioè quella di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme) fino a tre terzi e nel suburbio fino a quattro terzi.
I progetti unitari e le pedane
Gli esercenti di una stessa via o piazza che presenteranno un progetto unitario, inoltre, avranno la possibilità di avere fino al 30 per cento in più rispetto al previsto, previo parere della Sovrintendenza. Cambiano le regole anche per le pedane, che spariranno dal sito Unesco. Nelle altre zone saranno autorizzate solo nei punti in cui il marciapiede non ha un'ampiezza disponibile per i tavolini e la pedana non intralcia la circolazione, ma non dovranno occupare uno spazio superiore a due parcheggi per auto. Per quanto riguarda le dimensioni, dovranno essere massimo di 25 metri quadri nella città storica e di 42 metri quadri nel suburbio.
Il «catalogo degli arredi» e i dehors degli alberghi
C'è poi l'aspetto estetico: è previsto un «catalogo degli arredi» per dare uniformità a materiali e colori. Avranno possibilità di deroga solo i progetti condivisi da almeno il 50 per cento dei locali di una via o piazza. Un'altra novità riguarda la concessione dei dehors agli alberghi che hanno il ristorante al piano terra o rialzato, e seguiranno lo stesso criterio geografico. A questo si aggiunge un ordine del giorno del gruppo consiliare Roma futura che prevede l'impegno della giunta a estendere l'osp anche alle librerie indipendenti con servizio di caffetteria, che tuttavia non riguarderà librerie o gallerie d'arte la cui licenza principale non è di somministrazione di bevande e alimenti.
Alemanni: «Tutti i locali si dovranno adeguare»
Importante anche l'introduzione di alcuni aspetti tecnici. A partire dal fatto che ora «il commerciante deve presentare la polizza fideiussoria (che sostanzialmente garantisce che la somma che devi versare al tuo debitore sarà sempre pagata, ndr) quando fa la domanda di occupazione», spiega a La Capitale il presidente della commissione capitolina Commercio Andrea Alemanni. Poi c'è la «semplificazione della procedura di decadenza», aggiunge. «L'altra grande cosa - prosegue il consigliere in quota Pd - è che entro il 31 dicembre 2025 tutti dovranno inviare la nuova domanda con il nuovo regolamento, pena la decadenza della concessione». Vale anche per le attività che hanno posizionato i tavolini grazie alle aperture in epoca Covid, prorogate fino alla fine di quest'anno: «Se non ci saranno altre proroghe, tutti i locali si dovranno adeguare al nuovo regolamento».
Gualtieri: «Anche il governo faccia la sua parte»
«Vogliamo tornare a gestire i nostri spazi pubblici e auspichiamo che anche il Governo faccia la sua parte, eliminando la distorsione provocata dalle continue proroghe del regime emergenziale Covid», ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri a questo proposito. E ha sottolineato l'assessora alle Attività produttive del Campidoglio Monica Lucarelli: «Per troppo tempo, l’assenza di regole chiare ha alimentato rendite di posizione e generato distorsioni nel mercato. Con questo regolamento introduciamo parametri oggettivi, procedure standardizzate e un sistema di concessione basato su trasparenza e accessibilità».
La maratona per l'approvazione in assemblea capitolina
Approdato in assemblea capitolina lo scorso 20 febbraio a oltre un anno dal passaggio in giunta, il regolamento è stato approvato dopo 5 sedute in aula Giulio Cesare e 140 emendamenti discussi (sui circa 160 presentati). Alla fine hanno ricevuto l'ok dell'aula tutti gli emendamenti della maggioranza, che erano una ventina, e circa 10 di quelli presentati dall'opposizione. La delibera è passata con 27 voti favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto.
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