L'antitrust avvia un'istruttoria su Atac. La replica dell'azienda: «In atto un'opera di rinnovamento, miglioramenti visibili»
L'istruttoria è stata avviata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom) nei confronti di Atac, per possibile pratica commerciale scorretta, relativamente al periodo compreso tra il 2021 e il 2023
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La regolarità dei trasporti, i presìdi di sicurezza nelle metro, l'illuminazione delle stazioni, e il funzionamento di ascensori, montascale e scale mobili. Sono i servizi oggetto dell'istruttoria avviata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom) nei confronti di Atac, per possibile pratica commerciale scorretta, relativamente al periodo compreso tra il 2021 e il 2023. Per questo lunedì 24 febbraio i funzionari dell'Autorità, insieme al nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza, hanno svolto un’ispezione nella sede dell'azienda.
L'istruttoria dell'antitrust su Atac
In particolare il procedimento riguarda il presunto non raggiungimento degli obiettivi relativi alla qualità e alla quantità dei servizi erogati nel triennio rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Campidoglio. In più, secondo l'Agcom, Atac non avrebbe preso adeguati provvedimenti per colmare le proprie eventuali carenze come misure di adeguamento o di rimborso parziale delle tariffe applicate.
Il contratto di servizio
Il contratto di servizio Atac è il documento con cui la municipalizzata dei trasporti romani si impegna a raggiungere una serie di obiettivi, come successo anche nel nuovo testo in vigore dallo scorso primo gennaio per il triennio 2025-, che se non rispettati rischiano di costringere il Comune a mettere il servizio a gara. Un'ipotesi più volte sollecitata dall'Autorità, anche attraverso ricorsi al Tar, ma «rispetto alla quale - aveva detto un mese fa l'assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè - abbiamo idee diverse e finora i tribunali ci hanno dato ragione».
Atac: «Completa disponibilità»
Dal canto suo Atac ha garantito la sua completa disponibilità e apertura rispetto alla richiesta di informazioni dell’Agcom, oltre a ricordare che «l'azienda (guidata da marzo 2022 dal direttore generale Alberto Zorzan, ndr) è impegnata in un’importante opera di rinnovamento degli asset e delle procedure aziendali, che ha prodotto miglioramenti visibili in tutta la gestione, seppur in condizioni influenzate dai numerosi cantieri approntati in preparazione al Giubileo, consentendo gradualmente di recuperare le trascorse carenze determinate da un prolungato deficit di investimenti delle amministrazioni precedenti».
Gli utili nel bilancio 2023 e la fine del concordato preventivo
La «rinascita» dell'azienda in house rispetto al passato è anche un punto di fondamentale importanza per l'amministrazione capitolina, che tra il 2023 e il 2024 ha raggiunto due traguardi importanti. Da una parte il bilancio del 2023, che per la prima volta si è chiuso con un utile di 10,95 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto all'anno precedente, quando la perdita era stata di 50,8 milioni di euro. Dall'altra parte la definitiva archiviazione della procedura di concordato preventivo il 30 novembre 2023, dopo aver restituito ai creditori chirografari 171 milioni di euro.
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