Antenne 5G, oggi l'incontro tra i comitati di San Saba e l'assessore Veloccia
Mentre i residenti proseguono la loro dura opposizione, le antenne 5g continuano ad essere installate a spron battuto
![Antenne](https://static.wixstatic.com/media/f4c357_f9090b03a06a480ab78f748ca26c818a~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_551,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/f4c357_f9090b03a06a480ab78f748ca26c818a~mv2.jpg)
Il comitato anti-antenne di San Saba e la Rete comune inquilini Ater San Saba avevano organizzato una protesta per opporsi all’approvazione del nuovo regolamento per l’installazione degli impianti per le reti di telefonia mobile e tecnologie assimilabili, discusso ieri in Campidoglio. L’assemblea capitolina tuttavia si è dilungata su altro e l’emendamento non è stato discusso. Ciò che hanno ottenuto i cittadini, invece, è un incontro con l'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia previsto per oggi, mercoledì 17 luglio.
Antenne 5G, le proteste dei cittadini
Mentre i residenti proseguono la loro dura opposizione, le antenne 5g continuano ad essere installate a spron battuto. Per citare due casi che hanno riacceso il dibattito recentemente, le installazioni di un nuovo impianto montato nel cuore di San Saba, accanto a un'altra antenna già esistente, e di uno a Monte del Marmo, a poco più di 100 metri da una scuola dell'infanzia. Due antenne che hanno suscitato un'ondata di indignazione per i rischi collegati alla salute dei cittadini.
«L'antenna l'hanno messa in un attimo, invece la luce pubblica è spenta da cinque notti consecutive e i furti nelle case popolari aumentano», afferma Carla Spaziani, presidente della Rete comune inquilini ater San Saba. La residente lamenta i gravi disservizi non risolti della rete di distribuzione dell’energia elettrica Areti, che contrastano con la rapidità con cui è stata montata l’antenna. «Assoggettati agli interessi delle compagnie telefoniche»: questa la spiegazione che si danno i cittadini sull’atteggiamento della politica romana nei confronti dell’installazione di antenne di telecomunicazioni a tecnologia 5g.
Le normative di riferimento: il DL Coesione e l'innalzamento dei limiti
La questione è legata alla legge nazionale. Il dl Coesione ormai è nella fase di approvazione finale: ha ricevuto la fiducia alla Camera e del Senato. In questo decreto legge sono presenti delle disposizioni che permettono di bypassare i regolamenti comunali e quindi superare i veti dei sindaci che impediscono di realizzare il Piano Italia 5g. In altre parole, con l'emendamento lo Stato avrà diritto all'ultima parola, ignorando l'eventuale opposizione delle amministrazioni locali sull'installazione delle antenne 5g.
Per concludere il Piano Italia 5g nei tempi previsti (2026), secondo i cittadini si sono rese necessarie scelte poco popolari. Tra queste la decisione di scavalcare le normative dei comuni. Tanto che le amministrazioni locali erano state le prime a protestare: i comuni si erano messi di traverso impedendo l’innalzamento dei limiti sui campi elettromagnetici e lo sviluppo della rete 5g, quando ad aprile di quest’anno il ministero delle Imprese aveva dato il via libera all’innalzamento dei limiti dei campi elettromagnetici da 6 a 15 volt su metro.
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