Andrea Prospero, al vaglio le chat con il 18enne romano arrestato per istigazione al suicidio
Tra i messaggi più agghiaccianti inviati dal 18enne romano ad Andrea Prospero ci sono frasi come: «Ce la puoi fare, vai, ammazzati» e «beviti una bottiglia di vino, così muori»

È di ieri l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di un giovane residente a Roma, nel quartiere Prenestino, accusato di aver incitato Andrea Prospero, il giovane studente universitario di informatica a Perugia, che è stato trovato privo di vita in un appartamento nel centro storico del capoluogo umbro il 29 gennaio scorso, a togliersi la vita.
Caso Prospero, tra i messaggi: «Ce la puoi fare, ammazzati»
Il decesso sarebbe avvenuto cinque giorni prima, il 24 gennaio, a causa di un mix letale di farmaci, tra cui benzodiazepine e ossicodone, assunti in dosi massicce. Le indagini hanno portato all'arresto di un 18enne romano, accusato di istigazione al suicidio e ora agli arresti domiciliari. Dall'analisi delle chat tra i due giovani è emerso un inquietante scambio di messaggi nei quali il 18enne avrebbe incoraggiato Prospero a compiere il gesto estremo.
Tra i messaggi più agghiaccianti inviati dal 18enne vi sono frasi come: «Ce la puoi fare, vai, ammazzati» e «beviti una bottiglia di vino, così muori». Questo atteggiamento di incoraggiamento all'atto suicida si è protratto nel tempo, con il giovane arrestato che rafforzava il proposito di Prospero, persuadendolo a non esitare.
Il giallo delle sim e dei telefoni
Nel corso delle perquisizioni nell'appartamento di via del Prospetto, dove è stato trovato il corpo del ragazzo, gli investigatori hanno trovato cinque telefoni e decine di Sim, elementi che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla rete di contatti e le conversazioni del giovane.
Secondo il gip di Perugia, Margherita Amodeo, i due erano in contatto virtuale da circa due anni, durante i quali Prospero aveva confidato all'interlocutore i propri disagi esistenziali e le intenzioni suicide. Già da settembre il giovane sembrava determinato a togliersi la vita, chiedendo informazioni su metodi e sostanze letali, anche tramite ChatGpt.
In una conversazione su Telegram, il 18enne arrestato gli aveva suggerito di portarsi «una corda e uno sgabello», mentre Prospero rispondeva accennando all'idea di procurarsi un'arma da fuoco. L'interlocutore lo aveva poi rassicurato sugli effetti dell'ossicodone, sostenendo che «l'effetto dell'oxy è il piacere».
Il mancato soccorso: si aggrava la posizione del 18enne romano
Il 24 gennaio, durante lo scambio di messaggi tra i due, un terzo utente è entrato nella chat. Invece di chiamare i soccorsi dopo aver appreso che Prospero aveva assunto i farmaci, il 18enne si è preoccupato esclusivamente delle conseguenze legali, temendo di essere identificato attraverso il ritrovamento delle chat con la vittima.
Tra le frasi più inquietanti emerse dalle chat, il giovane arrestato avrebbe detto: «Stai parlando con un morto», rivolgendosi al terzo utente presente nella conversazione. Questo dettaglio ha rafforzato l'accusa e la gravità della posizione del 18 enne romano.
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