Alternanza scuola-lavoro, blitz al Ministero dopo l'ennesimo incidente a Rieti: «Avete le mani sporche di sangue»
Il ragazzo ancora minorenne, studente dell'istituto tecnico Rosatelli, ha subito una frattura multipla al braccio. Oggi alle 15:30 presidio sotto il Ministero dell'Istruzione della Rete degli Studenti Medi
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Sono intervenuti nella serata del 27 febbraio sotto il Ministero dell'Istruzione i militanti dell'Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa) per protestare a seguito dell'ennesimo incidente in alternanza scuola-lavoro a Rieti.
I fatti risalgono alla mattinata del 27 febbraio quando uno studente ancora minorenne dell'istituto tecnico Rosatelli, mentre operava su un tornio in un'azienda locale, ha subito una frattura multipla al braccio.
Sono stati diversi i messaggi di protesta nei confronti dei Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (Pcto). Per Osa e Rete degli Studenti Medi si tratta di un progetto che deve essere abolito. Al ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara la richiesta di un intervento deciso sul tema.
Il messaggio di protesta degli studenti
«Avete le mani sporche di sangue, abolire subito l'alternanza [scuola-lavoro]!» è il messaggio che la rete di studenti dell'Osa ha scritto sui social in seguito all'azione di protesta compiuta ieri al Ministero su viale Trastevere, coperto da scritte di protesta e delle manate rosse sulle scalinate.
«Non è la prima volta che uno studente si ferisce durante i Pcto, ex alternanza scuola lavoro, ed è vergognoso», dichiara in una nota Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.
«La notizia di oggi è terribile, non possiamo più accettare che la scuola pubblica legittimi un sistema in cui studenti minorenni prestino ad aziende manodopera gratuita e senza tutele, - continua Notarnicola - non possiamo più accettare che la Scuola educhi alla precarietà e allo sfruttamento. Non vogliamo piangere un altro coetaneo e compagno di classe, che la scuola dovrebbe tutelare. Non ci stiamo: Valditara deve abolire il Pcto, le vittime sono già troppe, non ne servono altre».
A Notarnicola fa eco Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete degli studenti medi del Lazio: «Ogni volta che un lavoratore si ferisce o muore sul lavoro avviene un'ingiustizia gravissima, ma quando a farsi male è uno studente, per di più minorenne, l'ingiustizia è doppia. Chi si fa male non è un lavoratore perché non viene retribuito, non ha nessun tipo di tutela sindacale o diritto. Non si può accettare che un ragazzo di appena 16-17 anni si ritrovi a rischiare di perdere un arto per lavorare mentre dovrebbe essere a scuola. Vogliamo che i Pcto vengano immediatamente aboliti».
La mobilitazione di protesta
A seguito di quanto dichiarato nella giornata del 28 febbraio la Rete degli Studenti Medi si mobilita in tutto il Paese con azioni davanti alle scuole. «Non è scuola, non è lavoro», recitano i cartelli e gli striscioni degli studenti.
«Stamattina eravamo nelle scuole e nel pomeriggio saremmo davanti al ministero dell'Istruzione - spiega Paolo Notarnicola Coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi -. Non possiamo più accettare che i nostri compagni di classe si feriscono gravemente durante percorsi che dovrebbero invece proteggerli e formarli. Valditara deve ascoltarci, bisogna fermare l'alternanza».
L'appuntamento a viale Trastevere è per oggi alle 15:30, quando la Rete degli Studenti Medi sarà in presidio sotto il Ministero dell'Istruzione, per chiedere ancora una volta che i Pcto vengano accantonati.
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