Al via la raccolta firme contro il dimensionamento scolastico voluto dalla regione: «Rocca ritiri la delibera»
- Titty Santoriello Indiano
- 16 gen
- Tempo di lettura: 3 min
La Rete degli studenti medi ha avviato una mobilitazione per fermare la riorganizzazione degli istituti scolastici che prevede gli accorpamenti di alcune scuole anche nella Capitale

Volantinaggi, flash mob e banchetti per la raccolta firme. Sono le iniziative contro il dimensionamento, voluto dalla regione, che prevede l'accorpamento di alcune scuole, a Roma e nelle altre città del Lazio. La mobilitazione è stata avviata oggi, in tutte le province, dalla Rete degli studenti medi che sta contestando la riorganizzazione degli istituti scolastici deliberata il 23 dicembre scorso dalla giunta Rocca.
«La regione si fermi, la scuola non si taglia»
Un documento approvato a ridosso della vigilia di Natale che era stato criticato sia dai sindacati che dalle scuole a partire dal liceo artistico Caravillani di Roma - accorpato al liceo classico Dante Alighieri - fino alle comunità scolastiche del IV municipio dove quattro istituti diventeranno due: saranno annessi l'Alberto Sordi e il Giovanni Falcone da una parte; e l'istituto Giorgio Perlasca con il Giovanni Palombini dall'altra.
Con la mobilitazione viene ora chiesto il ritiro della delibera che, secondo la Rete degli studenti medi, rappresenta «un grave rischio per il diritto allo studio». Come ha sottolineato la coordinatrice regionale, Bianca Piergentili, «da oggi inizia una raccolta firme in tutte le scuole per ritirare questa delibera, abbiamo organizzato nelle prossime settimane assemblee in tutta la regione aperte per discutere e chiedere ancora una volta che la regione si fermi: perché la scuola non si taglia».
Le opposizioni in regione: «Rocca, ripensaci»
Una protesta accolta delle opposizioni in regione. «Sostengo convintamente la battaglia della Rete degli studenti medi del Lazio», ha dichiarato Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale del Pd, che ha aggiunto: «La giunta persegue lo stesso disegno politico del governo nazionale che non tiene conto delle già gravi e persistenti disuguaglianze esistenti, colpendo in maniera indiscriminata le scuole, il personale docente e rendendo ancora più complicato l'accesso al diritto allo studio, che non deve assolutamente trasformarsi in uno strumento elitario a disposizione di pochi».
Anche la consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia ha espresso «vicinanza agli studenti e a tutta la società civile impegnata in questa nuova iniziativa in difesa della scuola come bene comune e nella tutela del diritto allo studio» chiedendo al presidente Rocca di ripensarci: «Accolga le istanze delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e fermi l'accorpamento degli istituti scolastici», ha chiesto la consigliera. «Il presidente Rocca- ha sottolineato il capogruppo M5S Adriano Zuccalà - ha il dovere di ascoltare studenti, docenti e genitori prima di avviare una riorganizzazione che rischia di aggravare le diseguaglianze territoriali, compromettendo il diritto allo studio di migliaia di studenti della nostra regione».
Il Campidoglio: «Accorpamenti insensati»
Nei giorni scorsi sul tema è intervenuto anche il Campidoglio. «Non sono state prese in considerazione le proposte di riarticolazione della rete scolastica avanzate dai Municipi V e VII», avevano dichiarato l'assessora alla Scuola capitolina Claudia Pratelli insieme alla presidente dell'omonima commissione Carla Fermariello . Le proposte «che correggevano gli accorpamenti insensati decisi unilateralmente dalla regione» erano state elaborate e approvate sia dal Campidoglio che dalla Città metropolitana. «Ci domandiamo che senso abbia coinvolgere i consigli di istituto, municipi, comune e città metropolitana se poi vengono puntualmente disattese le loro valutazioni», avevano aggiunto Annarita Leobruni, Cecilia Fannunza e Marcello Morlacchi, assessori alle Politiche educative del IV, V e VII municipio.