Al centro sociale La Strada di Garbatella danneggiate opere d'arte e affissi manifesti pro-Israele
- Redazione La Capitale
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Le immagini della devastazione, condivise sui social, mostrano la violenza del gesto

È successo nella notte tra il 27 e il 28 aprile colpito il cuore simbolico del quartiere, distruggendo opere che rappresentano valori profondamente radicati nella memoria collettiva e nell’impegno civile della comunità. «È stata distrutta la recente opera d'arte realizzata da Laika1954 in occasione del 25 aprile, che celebrava la lotta di Liberazione e il protagonismo delle donne nelle resistenze di ieri e di oggi», denuncia il Centro Sociale La Strada, in un comunicato diffuso nelle ore successive all’attacco.
Garbatella, da La Strada: «Antifascisti sempre»
Anche l’installazione artistica dedicata a Handala, il celebre simbolo della resistenza palestinese, è stata gravemente danneggiata. L’opera, posizionata a largo delle Sette Chiese, rappresentava una presa di posizione chiara contro il genocidio in corso a Gaza.
«Contestualmente sono stati affissi adesivi inneggianti allo stato di Israele sulla porta del Centro Sociale La Strada», prosegue la nota. Il gesto, per la comunità antifascista di Garbatella, ha assunto il sapore di una provocazione mirata, in un contesto di solidarietà storica verso il popolo palestinese e di attivismo contro ogni forma di sopraffazione.
Questi episodi non sono isolati. «Da mesi si intervellano senza sosta. Già a febbraio avevamo infatti denunciato attacchi simili firmati, in quel caso, dalla sedicente “Brigata Vitali”». Un’escalation che sembra prendere di mira proprio i presidi simbolici di memoria storica e di impegno politico della zona.
Nella giornata del 25 aprile, migliaia di persone avevano animato i cortei in tutta Italia, portando alto il valore dell’antifascismo. Garbatella, come sempre, aveva fatto la sua parte. «Antifascistə sempre. Lo abbiamo sentito urlare a gran voce negli appuntamenti che hanno portato alle celebrazioni per gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo», si legge ancora nel comunicato.
Le immagini della devastazione, condivise sui social, mostrano chiaramente la violenza del gesto.
«Continueremo dopo questa notte con ancora più forza a raccontare gli orrori della guerra di 80 anni fa, così come di quelle in corso oggi; continueremo a denunciare e ad opporci al genocidio in corso a Gaza e a difendere l'umanità in ogni parte della terra, contro ogni violenza e contro ogni tentativo di revisionismo».