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Redazione La Capitale

Ai domiciliari, ma casa sua è «a luci rosse»: deve tornare in carcere

Nell'appartamento la moglie dell'uomo aveva incontri a pagamento

luci rosse
Una casa a «luci rosse»

L'uomo era agli arresti domiciliari. Ma l'attività della moglie era incompatibile con gli arresti, perché non si possono incontrare altre persone, anche se si è in casa.


La segnalazione al gip di Frosinone è arrivata dai i carabinieri. I militari si sono appostati ed hanno visto salire in casa diverse persone, una alla volta, per scendere chi dopo poco tempo chi invece ce ne metteva un po' di più.


Sospettando che nell'abitazione si spacciasse hanno fatto irruzione. Ma dentro hanno trovato la signora mentre si intratteneva, poco vestita, con un cliente andato a farle visita. Aveva contattato la donna attraverso un sito di incontri.


A quel punto hanno segnalato tutto al magistrato. Il legale difensore Antonio Ceccani ha provato a far notare che era la donna a ricevere ed incontrare le persone.

E come in realtà nessuno di quei signori fosse interessato al suo cliente. Non è bastato tuttavia a convincere il magistrato, che ha ritenuto incompatibile l'attività della moglie con la condizione del marito e per questo ha disposto il ritorno in carcere. I carabinieri sono andati ed hanno eseguito il provvedimento. 

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