top of page
Progetto senza titolo-31.png

Aggressione all'ospedale Grassi di Ostia, il sindacato degli infermieri: «La postazione di polizia era vuota»

Titty Santoriello Indiano

 Sabato 15 febbraio un uomo di 59 anni ha colpito un operatore socio sanitario e quattro infermieri al pronto soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia. Gli operatori hanno riportato ferite di varia entità con prognosi di svariati giorni

«Al momento dell’aggressione, la postazione di polizia del Pronto Soccorso risultava non presidiata». E' la denuncia del sindacato delle professioni infermieristiche (Nursind) dopo che, sabato 15 febbraio, un uomo di 59 anni ha colpito un operatore socio sanitario e quattro infermieri al pronto soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia. Gli operatori, fa sapere il sindacato, hanno riportato ferite di varia entità con prognosi di svariati giorni.


I fatti di sabato

Avrebbe voluto vedere sua madre ricoverata all'ospedale e conoscere le sue condizioni di salute ma non gli è stato concesso. Sarebbe stato questo il motivo della rabbia dell'aggressore che è, poi, stato fermato dai carabinieri che hanno anche trovato nella sua auto un coltello a scatto. L'uomo avrebbe colpito a pugni e calci il personale ospedaliero e ora dovrà rispondere di interruzione di pubblico servizio, lesioni personali e porto abusivo di «oggetti atti ad offendere». 


Informazioni ai pazienti: «Competenza dei medici»

«Secondo la testimonianza degli operatori sanitari coinvolti - precisa il sindacato - l'aggressione sarebbe scaturita a seguito della mancata comunicazione immediata sullo stato di salute della madre» dell'uomo ricoverata presso la struttura. «È doveroso sottolineare - si legge nella nota che, all’interno del Pronto Soccorso, l’aggiornamento sui pazienti è di esclusiva competenza dei medici, i quali, spesso impegnati in emergenze, non sempre riescono a fornire tempestivamente informazioni ai familiari».


«Serve il presidio delle forze dell'ordine h24»

I rappresentanti degli infermieri riferiscono che al momento dell'aggressione non c'erano poliziotti nella postazione del pronto soccorso e che l'arrivo dei carabinieri è avvenuto quando, ormai, i lavoratori erano già stati feriti. Per questo chiedono un «presidio costante delle forze dell’ordine all’interno del pronto soccorso, garantendo la loro presenza su tutto l’arco delle 24 ore». Tra le altre rivendicazione anche «l'implementazione di un servizio di comunicazione dedicato, con almeno due aggiornamenti giornalieri da parte dei medici ai familiari dei pazienti, per ridurre le tensioni e prevenire conflitti nelle sale d’attesa». Infine il sindacato propone il «potenziamento delle misure di sicurezza interna, come l’installazione di pulsanti di allarme rapido e un maggiore controllo degli accessi alle aree critiche».


Rocca: «Queste violenza devono finire»

Nella giornata di domenica, quando si è diffusa la notizia, è intervenuto il presidente della regione Francesco Rocca esprimendo «piena solidarietà agli operatori sanitari dell'ospedale Grassi di Ostia» per la «vile aggressione». «Queste violenze devono finire - ha aggiunto - non smetteremo mai di dirlo a gran voce e di fare tutto il possibile per arginare l'odioso e insensato fenomeno». Rocca ha poi inviato un «plauso particolare all'Oss e ai quattro infermieri coinvolti che, nonostante la delicata situazione, hanno continuato a garantire il loro servizio e hanno deciso di sporgere denuncia soltanto alla fine del turno di lavoro». «Siamo e saremo sempre al fianco, con gratitudine, - ha precisato il presidente - di chi presta un fondamentale servizio in favore della collettività».


Asl: «Supporto legale e psicologico al nostro personale»

Anche la direzione della Asl Roma 3 ha espresso vicinanza e gratitudine nei confronti dei cinque operatori coinvolti. «Al nostro personale garantiremo da subito non solo il supporto psicologico ma anche quello legale - ha assicurato l'azienda - necessari per affrontare insieme la vicenda e per fare in modo che ci siano ancora maggiore tutela e sicurezza all'interno delle nostre strutture sanitarie».


Violenza negli ospedali, episodi frequenti

L'episodio di sabato non è un caso isolato. Sono frequenti le aggressioni nelle strutture sanitarie e, in particolare nei pronto soccorso della città. Come è accaduto prima ad agosto e poi a novembre scorso al policlinico Umberto I. In questo ultimo caso un uomo aveva minacciato un medico e poi aggredito tre infermieri fino all'arrivo delle forze dell'ordine che lo hanno arrestato.

Secondo dati regionali, nel 2023 sono state denunciate oltre 1.219 aggressioni che riguardano principalmente donne e personale infermieristico.








Comentários


bottom of page