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Affitti, Roma si conferma la capitale dei rincari: mai così alti dal 2012

Redazione La Capitale

Le case in affitto a lungo termine si sono dimezzare in un anno e con il Giubileo si è creata una bolla immobiliare che presto potrebbe sgonfiarsi

affitti

La Capitale si conferma tra le città con i maggiori rincari e tocca il massimo storico. A febbraio 2025, il prezzo medio degli affitti a Roma ha raggiunto i 18,3 euro/m², il valore più alto mai registrato da Idealista dal 2012. Le case in affitto a lungo termine si sono dimezzare in un anno e con il Giubileo si è creata una bolla immobiliare che presto potrebbe sgonfiarsi. Per questo si stima che molti proprietari scottati dalle troppe aspettative potrebbero ritornare ad affittare a lungo termine.


Roma si posiziona così tra le città più costose per gli inquilini, preceduta solo da Milano (23,6 euro/m²), Firenze (22 euro/m²), Venezia (21,3 euro/m²) e Bologna (18,5 euro/m²). L’elevata domanda di immobili in affitto, unita a un’offerta limitata, continua a spingere i canoni verso nuovi record.


Il trend degli affitti nelle principali città italiane

L’aumento dei canoni di locazione non riguarda solo Roma, ma interessa diverse grandi città italiane. Tra le altre grandi città, si registrano incrementi a Genova (+1,5 per cento), Torino (+1,3 per cento), Palermo (+0,9 per cento), Venezia (+0,7 per cento) e Milano (+0,3 per cento). Tuttavia, non tutte le città seguono questa tendenza: Bologna (-0,1 per cento), Firenze (-0,5 per cento), Bari (-0,7 per cento) e Napoli (-1 per cento) hanno visto una lieve flessione dei prezzi.


A livello nazionale, il 64 per cento dei capoluoghi monitorati da idealista ha mostrato un incremento dei canoni mensili. Tra le città con i maggiori rialzi si segnalano Messina (+8,1 per cento), Chieti (+7,3 per cento), Caserta (+6,8 per cento), Imperia (+6,4 per cento) e Alessandria (+6,3 per cento).


Province: aumenti record e fluttuazioni significative

Non solo nei capoluoghi, ma anche a livello provinciale si osservano significative variazioni. Tre province in particolare hanno registrato aumenti superiori al 20 per cento: Rimini (+29 per cento), Vercelli (+22,7 per cento) e Pordenone (+20,8 per cento). Incrementi più contenuti, ma comunque rilevanti, riguardano altre 39 province, tra cui Forlì-Cesena (+14,6 per cento) e Palermo (+1 per cento).

Tuttavia, il mercato degli affitti mostra anche segnali di contrazione in alcune province.


Ben 46 territori registrano riduzioni nei canoni, tra cui spiccano i cali di Catanzaro (-14,9 per cento), Ravenna (-14,1 per cento) e Livorno (-11,3 per cento). La provincia più cara rimane Belluno con 32,7 euro/m², seguita da Lucca (29,8 euro/m²), Rimini (26,3 euro/m²) e Milano (22,6 euro/m²).


Il quadro regionale e le prospettive per il futuro

A livello regionale, il Lazio è tra le aree con la crescita più marcata (+4,6 per cento), insieme a Emilia-Romagna (+3,9 per cento) e Trentino-Alto Adige (+3,8 per cento). Tuttavia, la tendenza nazionale mostra una lieve prevalenza delle regioni con prezzi in calo: tra queste spiccano Calabria (-9,3 per cento), Molise (-6,3 per cento) e Sardegna (-3,1 per cento).


La Lombardia rimane la regione con gli affitti più elevati (19,6 euro/m²), seguita dalla Valle d’Aosta (18,1 euro/m²) e dalla Toscana (17,7 euro/m²). In tutte le altre regioni, i canoni risultano inferiori alla media nazionale.


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