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Redazione La Capitale

Acca Larenzia, Campidoglio e Regione Lazio partecipano a due diverse commemorazioni

La decisione di partecipare a due cerimonie distinte dopo la rimozione della targa commemorativa di Stefano Recchioni (poi ricomparsa) da parte del Campidoglio

A sinistra il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, a destra l'assessore capitolino al Personale Giulio Bugarini, al centro la targa commemorativa che ha scatenato la polemica
A sinistra il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, a destra l'assessore capitolino al Personale Giulio Bugarini, al centro la targa commemorativa che ha scatenato la polemica

Due diverse commemorazioni della strage di Acca Larenzia e, al centro della polemica, la targa dedicata a Stefano Recchioni. Dopo la decisione del Campidoglio di rimuovere la lastra in memoria dell'ultima delle tre vittime della notte tra il 7 e l'8 gennaio 1978 (ricomparsa al suo posto nella serata di lunedì 6 gennaio) il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha deciso, insieme alla sua vice Roberta Angelli, di deporre in via Acca Larenzia una corona di fiori subito dopo Giulio Bugarini, assessore capitolino al Personale, dando vita di fatto a due diverse cerimonie. Anzi tre, perché nel frattempo, dall'altro lato della strada, di fronte all'ingresso della ex sezione Msi di Acca Larenzia in cui venne ucciso Franco Bigonzetti, era in procinto di iniziare la commemorazione del vicepresidente vicario della Camera Fabio Rampelli e del presidente FdI Roma Marco Perissa.


Rocca: «Totale disponibilità a memoria condivisa»

«L'anno scorso eravamo qua insieme. L'atteggiamento sulla targa - spiega le sue motivazioni il governatore Rocca - non mi ha messo in condizione di potere fare una commemorazione insieme al Comune. Non me la sono sentita. Ho sentito il sindaco e l'assessore Smeriglio, se veramente si avvierà un percorso condiviso la mia disponibilità è totale. Quella targa stava qui da decenni, si poteva scegliere una strada di memoria condivisa, individuare una targa comune, si potevano fare tante cose, ma a distanza di pochi giorni l'ho trovata una provocazione inutile. Dopo anni ci si sveglia e si distrugge quella targa. Quando il dito indica la luna, che è la pacificazione, l'imbecille guarda il braccio. Spero che questo mio gesto porti a una riflessione per arrivare a una memoria realmente condivisa».


Bugarini: «Preoccupano le ideologie» come i saluti romani in via Acca Larenzia

Poco prima aveva confermato Bugarini, in rappresentanza del Campidoglio: «È stata avanzata dall'assessore alla Cultura (Massimiliano Smeriglio, ndr) la richiesta di fare, attraverso la nostra commissione Toponomastica, una targa con una condivisione di parole e firme istituzionali per ricordare quei fatti». Tuttavia, ha specificato l'assessore capitolino, «preoccupa tutto ciò che riguarda ideologie che si sono misurate e sono cresciute sull'annientamento dell'avversario politico ed è per questo che con le forze responsabili e le istituzioni si può lavorare per trovare una sintesi linguistica comune». Dopo la polemica tra le istituzioni, nel pomeriggio andrà in scena il rito del presente accompagnato dai saluti romani dell'estrema destra, come accade tutti gli anni. E tutti gli anni la questione politica torna al centro del dibattito.





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