A Roma, «Noi non ci Sanremo»: l'evento alternativo di Luigi "Grechi" De Gregori, col fratello Francesco
«Noi non ci Sanremo» è la serata musicale alternativa e indipendente organizzata da Luigi "Grechi" De Gregori, fratello di Francesco, all’Asino che Vola di Roma. Un'alternativa autentica a Sanremo, senza competizione e senza marketing, per riscoprire la musica dal vivo e il cantautorato italiano
![Francesco De Gregori live all'«Asino che Vola»](https://static.wixstatic.com/media/e91775_b527d00e4b324adf8cc0c62bb779b06c~mv2.jpg/v1/fill/w_883,h_611,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/e91775_b527d00e4b324adf8cc0c62bb779b06c~mv2.jpg)
Qui la musica si fa, non si classifica. «Noi non ci Sanremo» è l'evento musicale alternativo al Festival di Sanremo, organizzato da Luigi "Grechi" De Gregori, (Grechi è il cognome della mamma) fratello maggiore di Francesco De Gregori, all’Asino che Vola di Roma, in via Coppi, tra l'Appia Antica e il parco della Caffarella.
Si è svolto ieri sera, mentre la prima all'Ariston veniva inaugurata da un black-out dell'audio di Carlo Conti, momento più artistico dell'intera serata. L'evento ospita una 15ina di giovani cantautori, molti dei quali scoperti grazie alla rassegna dei Giovani del Folkstudio, curata dallo stesso Grechi De Gregori.
Nata undici anni fa, quando la prima edizione è coincisa con l'inizio della kermesse sanremese, l'iniziativa è oggi diventata una delicata critica artistica, più propositiva che oppositiva, al Festival ligure.
L'obiettivo è offrire uno spazio musicale autentico, senza competizione, pubblicità o imposizioni di mercato, in linea con lo spirito del Folkstudio di via Garibaldi, a Trastevere, dove negli anni Settanta proprio Francesco De Gregori e Antonello Venditti hanno mosso i primi passi con il loro duo e omonimo album «Theorius Campus».
La critica, poco criticabile, è al monopolio sanremese, al declino della qualità autoriale in un epoca in cui il mercato è guidato più dal marketing che dal valore musicale.
La canzone d’autore italiana ha effettivamente perso profondità, con testi che si appiattiscono sempre più, uniformi e generici, privi di contesto, o ultra-contestualizzati in una sorta di scimmiottamento dei successi indie degli anni Dieci del Duemila.
Sanremo 2025, un circolo ristretto di autori
Anche questo Sanremo 2025 (dal logo e font abbastanza nostalgico, dominato da un inquietante sfondo nero e un jingle - «Tutta l'Italia» - cantato in stile «Oi!») è dominato come al solito da un ristretto gruppo di autori: undici di loro hanno scritto il 66,6 per cento, delle canzoni in gara (20 su 30), con alcuni che compaiono più volte, come Federica Abbate (sette brani) e Jacopo Ettorre, Davide Petrella e Jacopo Lazzarin (quattro) Davide Simonetta (cinque), Paolo Antonacci (tre). Un fenomeno non nuovo, dai numeri sempre più deprimenti.
Forse è arrivato il momento di limitare il numero di autori e musicisti per più canzoni? L’industria musicale italiana, di tutta evidenza, tende a ripetere modelli vincenti per garantire successo radiofonico e sulle piattaforme streaming, creando un circolo vizioso e stagnante. Sanremo è ormai usato sicuro, sicurezza e prevedibilità anziché innovazione.
Francesco De Gregori live
«Il sergente innamorato / già si sente un generale / già si affaccia la sorella / sulla cima delle scale». Sul palco occhiali da sole e cappello bohemién, o meglio Belle Époque come da canzone, adesso sul palco del locale sull'Appia, c'è lui, Francesco de Gregori, tra i giovani che si alternano chitarre e microfoni in mano.
L'Asino che vola, da lungotevere all'Appia
![asino che vola](https://static.wixstatic.com/media/e91775_557a8796e6c548c98d1cf72582f24c85~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_556,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/e91775_557a8796e6c548c98d1cf72582f24c85~mv2.jpg)
«L'asino che vola» rimanda con nome ed immaginazione all'unico disegno - del grande insieme di murales degli anni Settanta - che è rimasto a lungotevere Tor di Nona.
L'opera era stata realizzata da un gruppo di militanti dei collettivi per denunciare l’abbandono di alcune palazzine espropriate dal Comune. L’Asino in volo tra utopia e resistenza è stato da alcuni anni restaurato per il suo valore storico. L’arte nutre le radici profonde nelle storie, nelle idee, colorando e musicando le sofferenze
Così, come quell'asino, l'evento di Luigi Grechi (autore de Il bandito e il campione, resa celebre da Francesco De Gregori), è una sorta di monito, una pennellata per una nuovo rinascimento del cantautorato, possibile soprattutto con una maggiore diffusione della musica dal vivo nei piccoli locali.
A Roma come in tutta Italia, alcune normative penalizzano i concerti nei pub, limitando gli spazi dove i giovani artisti possono crescere. Così a «Noi non ci Sanremo» possono fiorire nuovi talenti, fuori dalle logiche commerciali, in fuga dall'algoritmo.
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