A Don Bosco sono stati rinviati due sfratti. Unione Inquilini è tornata in sit-in
Il presidio ha intercettato un'altra esecuzione in procinto di essere eseguita nel medesimo plesso, di una coppia con una bambina piccola, «in evidente agitazione e disperazione» raccontano gli attivisti di Unione Inquilini
Oggi Unione Inquilini, con un nuovo suo sit-in anti sfratto, ha ottenuto il rinvio al 27 marzo di uno sfratto a carico di una mamma con 5 figli, occupante per necessità di un alloggio Inps in zona Don Bosco, lasciato vuoto e in disuso. Un nucleo con un punteggio in graduatoria per una casa popolare idoneo per una prossima assegnazione. Una esecuzione evidentemente da evitare, in attesa della imminente pubblicazione dell'aggiornamento della graduatoria e della verifica dei tempi del passaggio da casa a casa.
Incredibilmente, il presidio ha intercettato un'altra esecuzione in procinto di essere eseguita nel medesimo plesso, di una coppia con una bambina piccola, «in evidente agitazione e disperazione».
«Siamo riusciti in extremis ad evitare anche questa seconda esecuzione, rinviata anch'essa a fine marzo - ha dichiarato Emanuela Isopo, componente della segreteria nazionale del sindacato - cercheremo di prendere in carico anche questo caso per verificarlo e garantire il diritto all'abitare anche a loro».
De Cesaris, segretario di Unione Inquilini Roma
Presente al sit-in insieme ad attivisti del sindacato, realtà del territorio ed un consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, anche Walter De Cesaris, segretario romano dell'Unione Inquilini: «A Roma ogni giorno 9 nuclei vengono sfrattati con l'intervento dell'Ufficiale Giudiziario e la forza pubblica. Ringraziamo - continua De Cesaris -, tutti coloro che oggi sono intervenuti». Unione inquilini si era impegnato per un solo sfratto, ma alla fine sono riusciti ad evitarne due: «Questa è la realtà di Roma - continua De Cesaris -, questo è lo stillicidio silenzioso e doloroso degli sfratti che si abbattono sulla parte più povera. Mancano politiche abitative pubbliche strutturali, c'è un fabbisogno di case popolari a canone sociale che rimane inevaso. Oggi abbiamo battuto la solitudine ma è ancora un rinvio e troppi rimangono soli. Serve una svolta, serve una moratoria degli sfratti per tutti i soggetti deboli durante il Giubileo, anche per avere lo spazio di tempo necessario per attuare il piano casa di incremento di alloggi a canone sociale».
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