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A 81 anni dalle bombe: la lettura di “Venti Angeli su San Lorenzo”

  • Edoardo Iacolucci
  • 19 lug 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

La storia del 19 luglio di 81 anni fa, quando gli Alleati hanno bombardato il popolare quartiere romano. Il papa al Verano, gli insulti al re e la caduta del fascismo

 papa Pio XII arriva in piazzale del Verano, per benedire vittime e superstiti, spalancando le braccia tra la folla,
Papa Pio XII arriva in piazzale del Verano, per benedire vittime e superstiti, spalancando le braccia tra la folla

«Cadevano le bombe come neve, il 19 luglio a San Lorenzo» scrive Francesco De Gregori nella canzone dell’album «Titanic». La mattina del 19 luglio di 81 anni fa - precisamente alle ore 11 e 3 minuti -, dal cielo sopra lo scalo merci di San Lorenzo, «Lucky Lady» sganciava le prime bombe. Seimila metri di caduta e rumore assordante: è iniziato così il primo bombardamento degli Alleati su Roma. L’obiettivo dei trecento bombardieri pesanti era proprio lo scalo di San Lorenzo, insieme agli altri punti e snodi strategici. In guerra però la razionalità è solo sulla carta. Dopo il primo sgancio, i bombardieri alleati guidati dal generale James Doolittle, ricevono l'ordine di lanciare mirando solamente alle colonne di fumo e agli incendi, alle nubi polverose, ma oramai la zona è totalmente ricoperta da una nebulosa densa e grigia che si allarga in aria sempre di più. Le bombe a grappolo finiscono a circa 500 metri dallo scalo merci.

Viene così colpito in pieno il piazzale del Verano, e quindi centrato l’intero quartiere di San Lorenzo

 

Tremila vittime tra San Lorenzo e dintorni



Veduta dall'alto di San Lorenzo durante il bombardamento

Alla fine, sulla Capitale sono sganciate oltre 4000 bombe. Più di mille tonnellate che colpiscono San Lorenzo - in cui muoiono 717 abitanti -, Prenestino, Tiburtino e Tuscolano. Il tragico conto delle vittime: 3mila morti e 11mila feriti. Diecimila case distrutte e 40mila romani, sfollati, rimasti senza un tetto.

 Macerie, feriti, volti di persone disperate. La loro vita viene sconvolta per sempre. Tra le vittime, anche il comandante dei vigili del fuoco, Azolino Hazon, accorso sul posto per i soccorsi. Al termine del bombardamento, papa Pio XII arriva in piazzale del Verano, per benedire vittime e superstiti, spalancando le braccia tra la folla, come fossero due ali, nell’immagine simbolo di quella umanità lacerata ma non eliminata.

 

Mussolini e re Vittorio Emanuele III a San Lorenzo



San Lorenzo
San Lorenzo, dopo il bombardamento

Un bombardamento che non fu solo una tragedia umana, ma anche un evento politico determinante. La rabbia e l'esasperazione dei romani verso il regime fascista esplodono in modo irrefrenabile. Al punto che il re Vittorio Emanuele III, recatosi sul posto in solidarietà, viene insultato e “accolto” con un lancio di sassi, dai cittadini stufi, che invocano la pace. Mussolini aspetterà fino al 25 luglio per andare sul posto: «I lavori non procedevano quasi per nulla – scriverà poi in un memoriale da Salò -. Fui attorniato da gente del popolo, che mi raccontava episodi e si lamentava. Feci distribuire dei soccorsi.

Iscrizione di propaganda di guerra su una casa di Roma distrutta dai bombardamenti Alleati
Iscrizione di propaganda di guerra su una casa distrutta dagli Alleati






Davanti alla chiesa di San Lorenzo gruppi di aspiranti di Marina mi improvvisarono una dimostrazione. Erano le 15. Un'afa pesante opprimeva gli spiriti degli uomini e pesava sulla città da un cielo immobile». Il bombardamento accelera la caduta del fascismo molto indebolito dall’evento. Mussolini, già isolato, comprende che il regime non ha più il controllo della situazione. Il 25 luglio 1943 verrà arrestato, e il suo ventennio di potere volge al termine.

 

Gli eventi per ricordare l’81esimo anniversario di San Lorenzo

Fabrizio Rufo, assessore alla Cultura del II Municipio, durante le celebrazioni dell'anniversario

Anche oggi, come ogni anno, il 19 luglio la città si riunisce per commemorare le vittime e ricordare l'orrore della guerra. Oggi pomeriggio alle 18.30 in occasione dell’81esimo anniversario, l’associazione culturale «Pro Loco San Lorenzo» ha organizzato un reading, spettacolo, a cura di Rosella De Salvia,

intitolato «Venti Angeli su San Lorenzo», dove saranno lette alcune pagine tratte dall’omonimo libro di Cesare De Simone. Parteciperanno con la loro voce narrante gli attori Massimo Napoli e Francesca Stajano Sasson, sulla melodia della fisarmonica di Daniele Mutino.

 

Il bombardamento di San Lorenzo nella cultura popolare


Uno dei palazzi bombardati e ridisegnati da opere di street art
Via dei Sabelli, uno dei palazzi bombardati e ridisegnato con opere di street art (La Capitale)

Il bombardamento di San Lorenzo rimane una ferita profonda. Nei ricordi e nell’arte, oltre al brano di De Gregori, viene ricordato da Federico Fellini quando nel suo «Roma» (del 1972) mostra, l'alba di un giorno di luglio del 1943 con esplosioni lontane, ed il tunnel che collega San Lorenzo ed Esquilino. Comprare in “Storia”, il romanzo pubblicato nel 1974 di Elsa Morante.

 

San Lorenzo è stato però capace di rinascere dalle ceneri. Negli anni successivi al bombardamento non ha perso la sua vitalità, la sua tenacia e soprattutto la sua popolarità. Anche con i cambiamenti, da quartiere storicamente romano a crocevia ormai di studenti, turisti, negli ultimi decenni accoglie anche gli atelier di numerosi artisti che hanno trovato in questo quartiere di una “città aperta” il posto in cui esprimersi al meglio.

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